Se esiste l'urbanistica a cosa serve?
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La raccolta degli editoriali di Paolo Avarello, direttore dal 1999 al 2005 di Urbanistica Informazioni, restituisce uno spaccato di anni cruciali per l’urbanistica e simultaneamente di un modo di intendere il posto degli urbanisti e dell’INU nella società italiana.
Nel corso degli anni Novanta si è assistito a una vasta sperimentazione su diverse concezioni del progetto urbanistico e del piano e sulle relazioni sempre più strette e necessarie che, attraverso i programmi, si stabilivano con le politiche, urbane ma non solo.
Alla sperimentazione si sono accompagnati i ripetuti tentativi di formalizzare una nuova legge nazionale che stabilizzasse le pratiche innovative, in parte acquisite e sancite in alcune leggi urbanistiche regionali (pur non omogenee). Poi il progressivo estendersi del disagio confrontando gli sforzi profusi con i risultati, il diversificarsi esplicito delle posizioni e un certo smarrimento per il mancato e forse irraggiungibile obiettivo di fissare principi comuni.
Questo è il momento imbarazzante che stiamo vivendo.
Dall’introduzione di Patrizia Gabellini, Ancora Urbanistica