PEREQUAZIONE, COMPENSAZIONE, FATTIBILITÀ
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Tre parole accomunate dallo stesso obiettivo:
il successo di un modo nuovo di pianificare il futuro delle nostre città.
La perequazione afferma e persegue il pari trattamento, da parte del piano urbanistico, dei beni immobili da trasformare che si trovano in analoghe condizioni di fatto e di diritto. Essa dunque ispira la costruzione di un piano alternativo a quello di tradizione, quello della zonizzazione monofunzionale, che invece discrimina le proprietà fra quelle che vengono valorizzate mediante l’attribuzione di capacità edificatorie e quelle che sono destinate ad utilizzazioni pubbliche e vincolate all’inedificabilità nell’attesa dell’esproprio. L’equità riguarda sì il profilo dei benefici, cioè la possibilità da parte del proprietario di sfruttare il proprio terreno a scopo edificatorio, ma anche quello dei costi, e quindi la cessione gratuita di terreni al Comune e la costruzione di opere per la collettività.
La compensazione è la modalità, alternativa all’espropriazione, attraverso cui la perequazione si attua nei confronti delle proprietà immobiliari di cui la collettività deve potere disporre per realizzare, in quello specifico luogo della città, le opere ed i servizi pubblici previsti dal piano urbanistico. La compensazione integra dunque e completa l’azione perequativa. Attraverso la perequazione e la compensazione, e quindi mediante le tecniche che le rendono operative, il Comune definisce il sistema dei principi e delle regole cui è affidata l’attuazione complessiva del piano urbanistico, tanto per le previsioni private, quanto per quelle pubbliche.